Le Città Volanti

di Giulio Picchi


Le città volanti



I blu, i gialli, i rossi, accostati agli azzurri di mille tonalità, agli arancioni, ai viola compongono l’universo cromatico di Giulio Picchi, che dà vita alle ‘Città volanti’.

La materia dei sogni e delle visioni di Picchi è fatta di forme semplici che contengono i suoi colori piani come nei giochi dei bambini; una semplificazione del linguaggio onirico, senza mediazioni eccessivamente mentali ma fatta di alchimie-emotive capaci di far innamorare occhi esperti e non delle sue opere stracolme di leggerezza calviniana e di tracce atropologicamente potenti.

Attraverso le forme semplici compone una geografia fantastica. La città diventa tessuto narrativo che assume forme ideali - un cuore, un pesce - attraversata dal percorso vitale dell’acqua che la avvolge come un serpente. La città è la materia che dà corpo alle visioni e, l’acqua, la linfa vitale delle emozioni. Piccoli borghi, case unite e allineate come se si tenessero per mano, si specchiano creando un ‘mondo di sopra e uno di sotto’ che volano nei cieli azzurri.

Opere pittoriche



Tecniche acriliche e digitali sono quelle utilizzate
da Picchi per creare i suoi lavori.

Il racconto libero delle sue visioni di memoria urbana trova momenti di forte caratterizzazione nell’opera grafica: tramite il disegno, riesce a utilizzare la freschezza del tratto a penna che definisce in nero i campi riempiti dai colori ottenuti in digitale, e a riprodurre la ricchezza delle campionature di materia in tutte le sue sfumature.

Nei suoi quadri di grande formato invece, l'acrilico è la tecnica utilizzata dall'artista fiorentino, tecnica che gli permette di ottenere gli effetti pittorici adatti al suo linguaggio.





Opere Grafiche


Da anni tutte queste idee vengono pubblicate mensilmente nella rivista del Teatro del Sale: Picchi racconta: “Con questi lavori ho potuto dare sfogo alla mia creatività, dando vita al manifesto centrale del giornale con una tecnica mista, tra disegno a mano e grafica al computer. Questa tecnica ha una sua lievità che mi ha permesso di sperimentare uno stile nuovo fatto di forme e colori, dove le figure si liberano in sfondi piatti a tinta unita, lasciando la possibilità a chi osserva di introdursi in un’atmosfera atemporale, surreale e intima.

Nei suoi manifesti, oltre alle città, incontriamo anche uomini volanti appesi ai palloncini che attraversano l’universo, camerieri in pattini che servono vassoi pieni di città, un pilota gentile e sorridente che sorregge la terra con la mano, ‘Salta Claus’ col manto pieno di stelle che lancia lampadine nel cielo e seni giganti che danzano verso l'alto.








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