Le Avventure
dell'Ispettore Formaggino

di Alessandro De Sanctis


OTTO BREVI STORIE INVESTIGATIVE


Per Ragazze e Ragazzi di età compresa
tra gli 11 e i 91 anni






di ALESSANDRO DE SANCTIS

LE AVVENTURE DELL’ISPETTORE FORMAGGINO


Indice delle Avventure

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Introduzione



L’ Ispettore Formaggino è una giovane signora bionda di parziali origini tedesche che svolge la professione dell’ investigatore privato. Stante i naturali influssi ereditari, abbina capacità di analisi germanica, ad istinto ed intuito tipicamente latini. Non si separa mai dal suo assistente, il fido Caciotta, che è fido doppiamente, in quanto è un Labrador nato a Firenze nel quartiere popolare di San Frediano, amante del cibo, come solo un labrador sa essere. L’Ispettore Formaggino quando esce, indossa sempre il suo capo di abbigliamento preferito, un trench di colore giallo chiaro, nelle cui profonde tasche riesce ad infilare di tutto, di cui al momento non possiamo svelare la marca, anche se diremo che è di una nota griffe.


Spesso, per risolvere i difficilissimi casi che le vengono sottoposti, si accompagna con una clessidra, il cui scandire del tempo non è rumoroso e sembra appartenere ad un’altra epoca, un’epoca in cui, gli orologi se c’erano, erano a carica e privi di datari, segna secondi, e cronometri.
L’Ispettore Formaggino ha uno studio sulle colline di Firenze, che si compone di una piccola scrivania con davanti due comode poltrone rivestite da un bel tessuto a quadri bianchi e blu, per ricevere i clienti, al momento abbastanza pochi per la verità! A terra, il pavimento in parquet a listoni chiari è parzialmente coperto da un tappeto cinese color albicocca, ornato di fregi blu. Nella stanza fa bella mostra di sé una antica libreria toscana in legno di ciliegio, piena di libri di vario genere: investigativi, di diritto penale, di analisi chimiche e di fumetti gialli.
Di fronte a questa, c’è un comodo divano blu, che è la “zona di lavoro” preferita dal suo assistente l’Ispettore Caciotta; sul fondo una finestra che si affaccia su Firenze.

MATTIA E LA LUNA



Mattia come tutti gli anni va in vacanza a Forte dei Marmi, e la mamma a volte lo porta al mercato del mercoledì. A Mattia piacciono soprattutto le bancarelle che espongono giocattoli e ricordi del passato, tra i quali a volte si possono trovare anche rari oggetti di antiquariato.
<Domani >dice la mamma di Mattia <è la festa di Forte dei Marmi,
S. Ermete e c’è un mercato grande in tutta la città, ti ricordi Mattia?>
<Oh si certo mamma, vorrei trovare quella bancarella di quel signore anziano, straniero, che trovammo l’anno scorso e che vende “quinquaglierie” .>
<Chincaglierie, Mattia,> lo corregge la mamma ridendo.
<Va bene mamma, come dici tu, “chinquaglierie”! Risponde il bambino felice.


L’indomani Mattia e la mamma vanno al mercato.
<Mamma, mamma, guarda c’è la bancarella che stavo cercando di quel signore con la barba bianca! Posso andare lì?> Domanda il bambino indicando una bancarella carica di oggetti strani.
<Va bene Mattia, ma fai attenzione e torna subito qui da me a questo banco del cashmere, che compro dei golf per noi.>
<Certo mamma.>
E così Mattia raggiunge di corsa la bancarella che tanto desiderava visitare. <Buon giorno signore, quante belle “quincaglierie” ha quest’anno!>
<Ah ah ha, ciao ragazzino!> Risponde l’uomo che prosegue guardando il bambino < Ma ti conosco, tu, tu sei quel ragazzino curioso che mi ha messo a soqquadro la bancarella l’anno scorso, mi ricordo di te. Cosa stai cercando adesso?>


<Mah, qualcosa di speciale, anzi di molto speciale !> Risponde Mattia.
<E cosa ti fa pensare che io ce l’abbia?> Domanda l’uomo sorridendo
<Signore me l’ha detto lei, “torna l’anno prossimo e arriverò, vedrai con qualcosa di molto, molto speciale”>.
<Ah ah ah! Ma ti ricordi tutto tu!> Risponde l’uomo con la barba.
<Signore ci ho pensato tutto l’anno.>Replica Mattia.
<E cos’è che ti può sembrare una cosa tanto tanto speciale?> chiede ancora l’uomo.
<Mah, non saprei.> Risponde Mattia un po’ imbarazzato.
<Scegli, perché ne ho tante di cose speciali. Una lampada dei desideri forse?> Domanda l’uomo con la barba.


<Uahoooh >dice Mattia.
<No, dimenticavo, questa l’ho promessa ad un signore basso e molto ricco, credo sia un politico o ex politico italiano molto importante!>
<E allora cosa c’è per me? A me piace tanto la luna sa? E mi piacerebbe qualcosa che ha a che fare con lei.> risponde alla fine Mattia.
<Tipo?>
<Ma che so, una pistola forse. Si, una pistola che spari un raggio che arrivi fino alla luna e magari io possa montare su questo raggio e arrivare veloce veloce fino alla luna.>
<Ah ah ah, che ragazzo fantasioso che sei, sai?> Risponde l’uomo con la barba.
<Ma ce l’avete qualcosa del genere signore?>Insiste Mattia.
<E se ce l’avessi, tu che ne faresti?> Domanda l’uomo grattandosi la barba bianca.


<Oh signore ci andrei subito di corsissima e guarderei tutto quello che posso guardare, farei tante foto con il mio cellulare per la mamma e gli amici e poi tornerei velocissimo dalla mamma.>
<Senti ragazzino, io ce l’avrei una macchina così, che spara un raggio fino alle stelle, però fino alla luna non l’abbiamo mai provata, e poi se te la dessi mi devi promettere che me la riporterai in giornata, perché è segretissima.>
<UAHOO > Urla Mattia felicissimo. Che poi esclama <Va bene signore, farò tutto quello che volete, però io ho lasciato i miei soldini nel salvadanaio, come facciamo?> Dice Mattia frugandosi nelle tasche dei pantaloni.
<Facciamo così : tu fai tante foto, un po’ anche per me, e poi quando torni, se sono belle, me le dai e siamo pari con quelle, che dici?>


<Accetto accetto, >risponde Mattia felice.
<Prima però diciamolo alla mamma.> Ribatte l’uomo, < che non voglio che tua madre possa stare in pensiero, né avere responsabilità.>
<Signore, la mamma è lì a quel banco, mi dia la macchina la prego, che poi la convinco io la mamma.>
Così Mattia lascia la bancarella dell’uomo dalla barba bianca e raggiunge di corsa la mamma: <Mamma, mamma, guarda cosa ho trovato a quel banco di “chinquaglierie”. La vedi, è una pistola che spara fino alla luna,> dice Mattia < quel signore me l’ha prestata e posso tenerla un po’ se gli faccio delle foto. Posso tenerla mamma?>


<Ah ah, ma certo Mattia giocaci un po’, ma fai attenzione però> risponde la mamma sorridendo.
Mattia prende la bicicletta, corre verso casa e prima di entrare, prova la pistola, puntandola verso il cielo . Esce un fascio di luce azzurro che Mattia osserva pensieroso, e poi, preso il coraggio a due mani, ricordando che ha l’autorizzazione della mamma, ci monta sopra.
E’ un attimo. La luce lo porta velocissimo, non sulla luna, ma su un pianeta più piccolo, che è il Pianeta dei Giochi .
Quando arriva, la prima cosa che vede, sono i giochi del passato, quelli con i quali giocavano i suoi nonni ed il suo babbo.


Vecchi cavalli a dondolo, trottole, robot rumorosi, schiere e schiere di soldatini, fortini di tutti i tipi, che, superata la sorpresa iniziale, fotografa per mantenere fede alla promessa fatta. Superando questa fiera della “quincaglieria” dei giochi, vede i trenini di cui aveva sentito parlare da suo padre, il famoso “Rivarossi” che ha un vagone pieno di barbie che sfilano applaudite da tanti ken.
Ci sono tutti i giochi da tavolo possibili, carte di ogni tipo e genere, Monopoli di tutti i formati, Risiko, Paroliamo, giochi dell’oca, ping pong, calcetti e ancora e ancora.
Giochi che Mattia guarda e ammira a bocca aperta. Prosegue poi, curioso di vedere quali altre sorprese e magie nasconda questo pianeta, cercando i giochi più familiari.


Lascia uno spiazzo pieno di palloncini di tutti i colori, trottole che ruotano, clown che giocano e si inoltra per un sentiero che costeggia una vegetazione che diventa sempre più fitta finchè, senza accorgersene arriva in una foresta e prima che possa decidere cosa fare, sente dietro di sé delle urla terribili e paurose.
Si gira e vede un gruppo di scimmioni urlanti che lo sta inseguendo. Capisce di essere finito dentro Temple, un gioco che si ispira ad “Indiana Jones” . Lui sa che deve correre per non essere catturato, e Mattia corre a perdifiato, sente dietro di sé avvicinarsi gli scimmioni, ma dopo una curva stretta e saltando una grossa radice, cade ed atterra su un materasso gonfiabile che lo fa rimbalzare varie volte, facendolo riprendere dallo pavento. L’ultimo rimbalzo lo manda direttamente dentro una macchina che parte velocissima, ruotando come impazzita su sé stessa.


Mattia non sa guidare, ma ai videogiochi della play station, ha spesso simulato di correre molti gran premi, solo che adesso lui è in un’automobile vera. Prova a raddrizzare l’auto girando il voltante ma va piano, a sinistra una Ferrari guidata da Villeneuve lo supera rombando, a destra passa una Mercedes guidata da Stirling Moss, e poi c’è l’Alfa di Ascari, tutti lo superano finchè viene investito dalla Mc Laren di Graham Hill, l’ultimo di questo gruppo di grandi campioni di Formula 1 del passato, che lo catapulta lontano lontano.


L’atterraggio è morbido, ma subito si apre la portiera e Mattia scivola, scivola ancora, finchè non cade in una sostanza gelatinosa e rimane prigioniero.
Capisce di essere finito dentro un episodio di Candie Crash e di essersi invischiato in una gelatina e comincia a preoccuparsi, prova a muoversi, la gelatina sembra che stia per cedere ma all’improvviso cosa succede? Intorno a lui cominciano a crearsi delle pareti di cioccolata che lo bloccano completamente.
Pensa alla mamma che, lo starà cercando, e lui è lì, tanto lontano e prigioniero di gelatina e cioccolata e non sa come fare ad uscire da quella situazione.


Nel frattempo la mamma di Mattia, è tornata a casa e dopo aver visto la bicicletta del bambino per terra e non avendolo trovato in casa, ha chiamato, preoccupata, l’Ispettore Formaggino che era casualmente in vacanza in Versilia <Ispettore, non trovo più mio figlio , mi aiuti la prego.>
<Mi racconti con calma per favore.> Risponde l’investigatore che è accorso appena ha sentito il richiamo disperato della donna.
<Dunque, eravamo al mercato e Mattia è andato ad una bancarella che aspettava di visitare dall’anno scorso, che vende antiquariato e chincaglieria varia. Lì gli hanno dato una pistola che spara fino alla luna.


Credevo fosse uno scherzo, però adesso sono preoccupata perché lui non c’è e non so dove possa essere finito !.> Esclama la donna comprensibilmente scossa .
<Ci andiamo subito e vedremo di parlare con questo signore .> Risponde Formaggino che inforca una bicicletta e corre verso il mercato, seguita da un ansante Caciotta. Il tragitto è breve e i due presto individuano la bancarella in questione.
<Buon giorno signore, sono l’Ispettore Formaggino, e questo è il mio aiutante l’ispettore Caciotta, > dice l’investigatore mentre stropiccia il suo inseparabile trench, indicando un labrador molto affaticato, che poi prosegue < è venuto da lei un bambino stamani a chiederle una pistola che spara sulla luna?>


<Ah si, quel bambino curioso e tanto carino, che era venuto anche l’anno scorso, mi ricordo.> Risponde l’uomo dalla barba bianca.
<Si e scusi, lei gli ha dato una pistola che spara sulla luna?> Domandano i due investigatori?
<No, la mia pistola non spara sulla luna.>
<Ah mi sembrava strano, mi scusi.> risponde Caciotta.
<Ma perché mi domandate questo?> Domanda l’uomo.
<Perché la mamma non lo trova più, ed il ragazzo le ha parlato di questa pistola.>
<In effetti signora, il bambino me l’aveva chiesta e la voleva, io però avevo solo la mia pistola che non spara sulla luna, ma…>


<Ma ?> Domanda Formaggino
<Spara fino al Pianeta dei Giochi .> Risponde l’uomo.
<Scusi, parla sul serio?> Domanda Formaggino.
<Serissimo.> Risponde l’uomo con la barba bianca.
<Ispettore, >domanda Caciotta, <ma le troviamo tutte noi le persone strane?>
<E quindi Mattia cosa potrebbe aver fatto secondo lei?>Domanda Formaggino.
<Essere andato al paese dei giochi, che domande! Lei Ispettore, se fosse stato un ragazzino, potendo, non ci sarebbe andato ?>
<Ma scusi e quanto è lontano? Domanda Caciotta.>


<Lontanissimo! 200.000 km> Ribatte l’uomo.
<E quanti anni ci vogliono> domanda un perplesso Caciotta.
<Si viaggia alla velocità della luce, e quindi meno di un secondo.>
<Presto Caciotta, andiamo a cercare questa pistola e vediamo dove può essere finito Mattia.>
I due investigatori vanno trafelati a casa di Mattia. Formaggino arriva stropicciando nervosamente il suo trench precedendo un sempre più affaticato Caciotta che fatica molto a tenere il passo della bicicletta e che sente ormai i morsi della fame sempre più pressanti.
La coppia di investigatori dopo un’accurata ricerca trova in un angolo la pistola.
< Eccola Ispettore, e adesso che facciamo?> Domanda Caciotta.
< Semplice, io accendo la luce e te Caciotta vai su, trovi Mattia e lo porti dalla mamma.>


<Scusi ispettore perché io?> Chiede un perplesso ed anche un po’ preoccupato Caciotta.
<Perché io tengo la luce accesa, se no come si farebbe?> Domanda Formaggino.
<Come ha fatto Mattia>, risponde Caciotta che aggiunge < l’accendiamo e affrontiamo questo viaggio insieme.>
<D’accordo! Muoviamoci, che Mattia potrebbe essere in difficoltà.>
<Al Paese dei Giochi? Ma via Ispettore!> risponde Caciotta, che poi aggiunge :< starà divertendosi così tanto che avrà perso la cognizione del tempo!>
<Presto, accenda questa pistola e andiamo a vedere> risponde un curiosissimo Caciotta.
<Caciotta, pensa a Pinocchio, anche lui ha avuto dei problemi!>
Formaggino prende la pistola, preme il pulsante on e i due montano sul fascio di luce azzurra che li trasporta in un secondo al Paese dei Giochi.


Grande è la meraviglia quando arrivano. Restano entrambi estasiati dai mille e mille giochi, dalle luci, i suoni, i rumori. Ma non hanno tempo per godersi lo spettacolo, preoccupati come sono di trovare il bambino.
Anche loro devono affrontare la prova di Temple, un infuriato Caciotta scappa a gambe levate, rincorso da un gruppo di gorilla urlanti, consentendo a Formaggino di mettersi in salvo. Poi ai due tocca la prova delle automobili, che finisce senza incidenti; attraversano terreni di battaglia di Risiko, devono superare un impegnativo torneo di Ruzzle e finalmente arrivano al settore di Candy Crash.
<Caciotta>, domanda un concentrato ispettore Formaggino,< non ti sembra che in una di quelle gelatine, semi nascosto da una parete di cioccolata ci sia un bambino?>


<Ma si!> risponde Caciotta, <deve trattarsi di Mattia.>
<Presto dobbiamo liberarlo. Dobbiamo fare un poker di figure uguali, o metterne insieme cinque ed ottenere una bomba per far scoppiare le gelatine>.
< Una bomba? Non sarà pericoloso Ispettore?>Domanda un perplesso Caciotta.
<No, no non ti preoccupare! Conosco bene questo gioco!> Risponde Formaggino.
Così i due investigatori si impegnano nel gioco e dopo vari tentativi riescono a far esplodere la gelatina che blocca Mattia e così a liberare il ragazzino, che tutto bagnato ed appiccicoso, piangendo, va ad abbracciare i suoi salvatori.
<Stai bene Mattia?> Gli domanda Formaggino
<Si grazie, grazie mi avete salvato. Mi portate dalla mamma?>


Chiede Mattia piangendo ed abbracciando prima Formaggino e poi Caciotta.
<Certo, andiamo subito.> Risponde Formaggino.
<Potrei mangiare qualcosa prima ?>domanda Mattia, <che avrei un po’ di fame.>
<Ottima idea>, aggiunge Caciotta, <anche a me, sarà la tensione, ma mi è venuta una fame!>
Così dopo aver vuotato varie bancarelle di croccante, popcorn e zucchero filato, i tre sono pronti per tornare sulla terra, anche perché a Caciotta questo antipasto di dolciumi ha messo una gran fame!
<E ora come facciamo ?>domanda Caciotta.
<Caciotta te lo avevo detto, se tu fossi andato su da solo, adesso io potevo premere la pistola e farvi rientrare.>
<Ispettore, ma da solo non so se sarei riuscito a salvare Mattia > risponde un abbacchiato Caciotta.


Mentre i due discutono, ecco arrivare il fascio di luce ed il terzetto senza perdere un attimo vi sale sopra, ed in un secondo sono di nuovo sulla terra, a Forte dei Marmi.
<Mamma mamma, mi sono divertito tanto, ma ho anche avuto tanta paura! Menomale che sono venuti questi signori a salvarmi!> Urla Mattia buttandosi tra le braccia di sua madre.
Accanto alla mamma c’è l’uomo della bancarella, il proprietario della pistola che ha azionato il fascio di luce.
<Salve ! C’è anche lei.>Dice Formaggino, che poi aggiunge < meno male !>
<Si, ero preoccupato per Mattia e poi alla bancarella c’è un signore anziano vestito di rosso, con la barba bianca che ha tanto insistito per avere la pistola, dice che deve rifornirsi di giocattoli, e quindi sono venuto subito anche io, pensando che potevate avere bisogno del mio aiuto.>


E così mentre Mattia e la mamma vanno al mare, un soddisfatto Caciotta va con Formaggino a farsi una bella e meritata mangiata di pesce.
Bravo Ispettore per questo nuovo caso risolto brillantemente!

Le Avventure dell'Ispettore Formaggino

di Alessandro De Sanctis