Ordine Avvocati Agrigento

Evento formativo 25 Luglio 2015

Programma


Indirizzi di saluto:
Avv.to Maria Todaro (Moderatrice)
Dott. Calogero Cremona (Sindaco della città di Naro)
Avv.to Vincenzo Avanzato (Presidente ’Ordine Avvocati di Agrigento)
Interventi
Pascal Schembri (Autore del libro “Femminicidio: loro si sono salvate”)
Prof. Melchiorre Milco Dalacchi (Esperto di storia e costume e studioso della realtà femminile nel territorio agrigentino)
Avv.to Angela Riggio (Sportello antistalking e Centro antiviolenza Telefono Aiuto di Agrigento).
Dott.ssa Rosadea Fiorenza (Responsabile e Curatrice Progetto Culturale I Art e Rappr.Associaz.CO.TU.LE.VI,Contro Tutte Le Violenze)
Dott.ssa Marilisa Yolanda Spironello (Curatrice della mostra fotografica itinerante per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, dal titolo “Chiamateci streghe”)

DOVE?
NARO, Castello Chiaramontano


Il castello fu eretto dagli Arabi nel IX secolo e ristrutturato nel 1330 per volere del Re Federico II d’Aragona. nel XIV secolo fu dei Chiaramonte, i più celebri e temuti Baroni dell’Isola. Dopo la pace di Caltabellotta (1302) si imposero con la potenza delle loro armi e con la loro munificenza, costruendo chiese, castelli e palazzi a Palermo e in altri centri dell’Isola.
Nel 1323 Giovanni Chiaramonte difese Palermo contro gli Angioini. Il di lui cugino, Manfredi II, fu Vicario generale del Regno e incontrastato arbitro dell’Isola. Manfredi III, guerriero e politico, fu il membro più importante della famiglia, e in unione con le galee genovesi, pisane e venete, guidò la gloriosa spedizione, nel 1338, contro i Saraceni sulle coste dell’Africa. Invece Andrea, suo successore, iniziò la decadenza della famiglia e fu decapitato a Palermo davanti al suo Palazzo, lo Steri, oggi sede del Rettorato dell’Università.
L’onore di essere castellano di Naro fu tenuto in molto pregio e si trasmetteva ai propri discendenti. Nel 1115 dopo la conquista della Sicilia da parte del Conte Ruggero, il primo castellano fu Andrea Calvello. Gli succedette Ermanno da Naro, quindi Pietro Giovanni Calvello, protagonista del tragico episodio.
Elenco tratto dall’"Aura Fenice" di Fra Salvatore da Naro. Manoscritto biblioteca “Feliciana” di Naro.



Madonna Giselda, castellana dei Chiaramonte


Un’antica leggenda narra di Madonna Giselda, sposata con Pietro Giovanni Calvello allora Signore di Naro, castellana dalle chiome nere e dagli occhi azzurri, la quale innamoratasi del proprio paggio Beltrando ebbe un tragico destino. Giselda era giovane, bella e i suoi occhi avevano l’infinito. Beltrando, castano, bello e di gentile aspetto, con guance colorite e fresche. Una dolce e tiepida sera d’autunno Madonna Giselda, accompagnata da una fida ancella e da Beltrando, salì in terrazza e graziosamente s’assise nel vano della merlatura mentre i suoi occhi vagavano a contemplare il creato. Immenso e maestoso era il cielo trapunto di stelle ed inargentato dalla luna. Beltrando suonava il liuto e poetava "Canta, o Beltrando ­ disse Giselda ­ canta con il tuo liuto l’estasi sublime di questa notte d’autunno". La voce gli tremava, il liuto non aveva più suoni e nelle sue mani stringeva con passione quelle di Madonna Giselda, e la bocca le baciò tutta fremente. Ma il Castellano che, non visto, da una postierla aveva assistito a quella scena, irruppe furente con un pugnale fra le mani e tre volte con impeto lo inferse nel cuore di Beltramo ed il suo sangue sgorgò vermiglio. E più d’ira acceso, ne prese il corpo insanguinato ed inerte e violentemente lo lanciò nel vuoto fra i sottostanti giardini, insieme al liuto che, infrangendosi nelle sporgenze della muraglia, emise gli ultimi suoni come una nenia di dolore e di spasimo.

Giselda che pallida e tremante aveva assistito a quella rapida tragedia,


stava per lanciarsi nel vuoto anche lei per raggiungere l’amato. Ma il Castellano la trattenne per le vesti e la chiuse in una sottostante cella.Da allora, Giselda non disse verbo, non prese cibo, non chiuse occhio, finché un giorno rese al cielo la sua bell’alma innamorata. Dice la leggenda che nelle notti chiare d’autunno un bianco fantasma vaga sulla terrazza del castello: è Giselda in cerca dell’amato Beltrando, insiem ad un usignolo che, con melodiosi gorgheggi, singulti di un’anima sofferente ed innamorata,si strugge in pianto e canta una misteriosa canzone.






Sei milioni e 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.


Il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%).

La violenza contro le donne 


DENTRO E FUORI LA FAMIGLIA

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Particolare significativo, le donne straniere


sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%).
Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.


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Evento formativo 25 Luglio 2015