1. Fare attenzione ai piccoli gesti importanti
dal blog "Bussole", di Graziella Favaro
Notizie che fanno male, notizie che fanno bene
Notizie tristi sono arrivate dalle scuole e dalle città nei giorni scorsi. A Pisa, alcuni compagni di classe hanno scritto lettere di minaccia e di insulti a una ragazzina di 14 anni, la più brava della classe, “colpevole” di avere la pelle nera. Aida ha risposto loro con una bellissima lettera piena di forza e di coraggio “Cari compagni, ho la pelle nera ma il mio sangue e i miei sogni sono uguali ai vostri”.
Pochi giorni dopo, a Milano, ai giardini pubblici, un gruppo di ragazzi ha preso a sassate una bambina disabile di tredici anni, che si è scoperto essere da tempo vittima di gesti violenti e di parole offensive. Leggendo la sua storia raccontata dalla mamma, si viene a sapere inoltre che la bambina aveva già cambiato scuola tre volte sempre a causa del bullismo e delle angherie dei compagni.
Piccoli o meno piccoli gesti di discriminazione e parole che offendono vengono spesso riferiti dai bambini e dai ragazzi che, per varie ragioni, appaiono i più vulnerabili e più fragili. La discriminazione e i gesti di bullismo ci sono sempre stati, ma forse un tempo erano sanzionati in maniera più chiara. Oggi la scuola sembra più sola nel compito di volere /dover trasmettere - attraverso le parole, gli atti, gli esempi concreti e quotidiani - il rispetto e l’attenzione, la tolleranza e l’apertura. L’alleanza con le famiglie e con la comunità sembra talvolta meno densa ed efficace e questo rischia di rendere i messaggi, che dovrebbero essere fortemente condivisi, meno pregnanti e immediati. E rischia anche di mantenere nel silenzio episodi, gesti, comportamenti e parole discriminanti che andrebbero invece gestiti, disvelati, discussi.
Per mettere l’accento sulle proposte positive, dedichiamo la “bussola “ di giugno alle notizie che fanno bene, agli esempi concreti di gentilezza, attenzione e rispetto nei confronti delle persone e dei luoghi.
Piccoli gesti, grandi attenzioni
Si è appena concluso il concorso “Una classe di tutto rispetto”, lanciato da Giunti Progetti educativi nelle classe terze, quarte e quinte delle scuole di Roma, Milano, Firenze e Genova, di cui abbiamo dato notizia su "Sesamo" tempo fa.
Vediamo quali sono state le classi che hanno compiuto le azioni più significative e degne di nota. A Roma, la classe quarta C della scuola “Madre Teresa di Calcutta” ha vinto il primo premio perché “ha fatto sentire a proprio agio un compagno particolare”. A Genova, si è aggiudicata il primo posto la classe terza B della scuola “Carlo Palli” perché i bambini “hanno ideato un gioco per l’integrazione con i compagni e per accorciare le distanze tra il gruppo dei bambini leader e quello dei compagni emarginati”. A Milano, il premio è andato alla classe quarta C dell’istituto “Riccardo Massa” per “l’azione di sensibilizzazione sul tema della malattia e del ricovero in ospedale”. E infine, un premio molto meritato anche alla terza B della scuola “Balducci” a Sesto Fiorentino, dove i bambini hanno fatto visita in più occasioni a circa cento anziani che risiedono nella zona.
L’attenzione dei bambini e delle classi si è quindi indirizzata verso le persone più fragili: i compagni di classe con disabilità, i bambini che vivono l’esperienza della malattia e dell’ ospedalizzazione, i compagni che sono meno popolari nella classe e che tendono a essere lasciati in disparte. Gli alunni hanno guardato anche oltre i muri della scuola e sono andati a incontrare i nonni e gli anziani del quartiere, spesso isolati e soli e senza interlocutori ai quali raccontare le proprie storie e passare memorie.
L’effetto “farfalla”
Le mille classi e i circa 25.000 bambini coinvolti nel progetto hanno messo in pratica quello che viene definito l’effetto farfalla. Sulla base di questa teoria, le piccole variazioni individuali, anche quelle che sembrano a prima vista poco significative, possono produrre grandi variazioni collettive nei comportamenti e negli atteggiamenti. Ogni battito d’ala che ha il segno della gentilezza può dunque riverberarsi e amplificarsi, moltiplicando le azioni positive, producendo nuovi sguardi e modi di stare insieme, maggiori responsabilità e cura nei confronti degli altri. Perché un piccolo gesto “ha una forza infinita. Se ognuno spazza davanti alla porta, la città intera sarà pulita”, come scrive Bruno Tognolini nella Filastrocca del piccolo gesto importante con la quale salutiamo insieme a voi i bambini che vanno in vacanza. Un buon modo per dirsi arrivederci e per invitarli a fare ogni giorno, anche durante l’estate, un piccolo gesto importante.
Filastrocca del piccolo gesto importante
Un piccolo gesto è una pietra preziosa
cela un segreto che è molto potente.
Qualcosa accade se tu fai qualcosa
e niente accade, se tu non fai niente.
Basta un secchiello a vuotare il mare?
Basta una scopa a pulir la città?
Forse non basta, ma devi provare.
Se provi, forse qualcosa accadrà.
È un gesto inutile, ma non importa,
piccoli gesti hanno forza infinita.
Se ognuno spazza davanti alla porta
la città intera sarà pulita.
Bruno Tognolini
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