ARTIGIANATO E PALAZZO: MEMORIE DI RUSSIA A FIRENZE
Un omaggio alla identità multiculturale della città ed al suo storico legame con la comunità russa
Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani hanno consegnato a Palazzo Vecchio, presieduta da Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze, i fondi raccolti con la campagna “MEMORIE DI RUSSIA A FIRENZE”, promossa in occasione della 25° edizione di ARTIGIANATO E PALAZZO a sostegno di interventi di restauro e conservazione di alcune opere d’arte che la comunità russa, nel corso dell’800 fino ai primi del ‘900, ha lasciato in eredità alla città: la somma raggiunta, grazie al contributo di generosi mecenati italiani e stranieri, è stata complessivamente di 40.000 euro.
“La Chiesa Russa Ortodossa, la collezione Demidoff del Museo Stibbert e il Cimitero agli Allori – ha sottolineato la vicesindaca Cristina Giachi – sono luoghi molto belli ai quali la città è legata ma che difficilmente trovano attenzione nei grandi circuiti di sponsorizzazione. È straordinario che una manifestazione come ARTIGIANATO E PALAZZO, così legata a Firenze, dedichi la sua energia e le sue risorse a prendersi cura di monumenti, luoghi e collezioni che sono l'identità culturale della città e che raccontano la storia e l'amore di tante comunità, anche non italiane. Tutto questo contribuisce a disegnare il profilo culturale di una città cosmopolita quale noi siamo. Grazie al lavoro di ARTIGIANATO E PALAZZO e di altre realtà riusciamo a mandare un messaggio su cosa voglia dire una comunità che si stringe intorno al suo patrimonio e alla sua identità culturale”.
Per
tutto il secolo poeti, artisti, letterati, ma anche aristocratici e
religiosi, arrivarono a Firenze portando con sé un bagaglio culturale e
spirituale di idee
e fermenti artistici, rappresentando per la città un elemento di stimolo
e di
confronto internazionale unico.
Ripercorrendo
le tracce lasciate dalla cosiddetta “colonia
russa”, la campagna internazionale di raccolta fondi “ARTIGIANATO E PALAZZO: MEMORIE DI RUSSIA A FIRENZE” è servita a rinnovare i legami tra la comunità fiorentina e la
Russia.
Ma anche, come sempre, a promuovere la grande tradizione artigiana fiorentina
ed i suoi nuovi protagonisti di talento.
L’obiettivo è stato sostenere urgenti
interventi di restauro e conservazione a favore dei capolavori della Collezione Demidoff conservati al Museo Stibbert; dell’Emiciclo del Cimitero Evangelico agli Allori; e
per il completamento dei restauri della Chiesa
della Natività di Nostro Signore Gesù e San Nicola Taumaturgo (le icone di S. Andrea e di S.
Giovanni il Teologo, il portone in ferro di ingresso delle officine Michelucci, l’affresco dell'Annunciazione nel nartece).
Partecipando alla campagna, i
donatori sono diventati parte attiva della storia di ARTIGIANATO E PALAZZO, ma
anche di Firenze, poiché i loro nomi rimarranno iscritti in questi importanti luoghi
della memoria, testimoni della storia fiorentina e dei profondi scambi
culturali della Città con la comunità russa.
Gli organizzatori di ARTIGIANATO E PALAZZO hanno inoltre deciso di
produrre alcune sculture del giovane artista fiorentino Riccardo Prosperi - aka
"Simafra" - e le donazioni che si sono raccolte per queste opere sono confluite nel progetto di raccolta fondi: dieci pezzi unici numerati,
presentati in un apposito catalogo, con un testo introduttivo di Natalia
Parenko, direttrice della sede fiorentina dell’Accademia di Belle Arti di San
Pietroburgo.
Nello specifico si è trattato di sculture di diametro variabile
(indicativamente dai 25 ai 50 cm.) che trasformano l'idea della folkloristica
matrioska russa in globi terrestri concentrici in cui le "ere
geologiche" sono rappresentate da materiali realmente rintracciabili nelle
miniere siberiane: oro, malachite, diamanti, carbon fossile, gas…
È stato inoltre proposto al Consorzio Il Cappello di Firenze - composto dalle migliori aziende che da sempre nel territorio di Signa lavorano la paglia e gli altri materiali tipici - di produrre una speciale collezione ispirata ai grandi personaggi reali ed immaginari del mondo russo.
Le
donazioni raccolte durante i giorni di manifestazione al
Giardino Corsini sono state devolute al progetto di raccolta fondi "MEMORIE
DI RUSSIA A FIRENZE".
I sostenitori hanno ricevuto diverse ricompense in base alla donazione
effettuata: cocktail di anteprima della mostra ARTIGIANATO E PALAZZO, incontri esclusivi,
aperture di palazzi privati storici fiorentini, visite guidate nei Musei della
Città ed a luoghi di solito non accessibili, poltrone di platea al prossimo Maggio
Musicale Fiorentino, cappelli di paglia eseguiti a mano dalle aziende del
Consorzio il Cappello di Firenze ed ispirati ai grandi personaggi della
letteratura russa, sculture dell’artista
Simafra e molto altro ancora.
RESTAURO
E CONSERVAZIONE
Il
ricavato dell’iniziativa è stato destinato ad urgenti interventi di restauro e conservazione
a favore di:
1. L’EMICICLO DEL CIMITERO EVANGELICO AGLI ALLORI
Aperto il 26 febbraio 1878 al fine di custodire le
spoglie dei defunti appartenenti alle comunità non cattoliche. Nato come
cimitero protestante su progetto dell'architetto Giuseppe Boccini - lo stesso
che ha realizzato con Michail Preobrazenskij la Chiesa Russa Ortodossa di
Firenze - appartiene a sei Chiese evangeliche fiorentine, sebbene sin dalla sua
fondazione abbia accolto defunti di tutte le religioni, compresi molti
esponenti della comunità russa.
Il cimitero monumentale raccoglie le spoglie di
artisti, pittori e scultori, scrittori e collezionisti d’arte provenienti da
tutto il mondo: Frederick Stibbert, Henry Percy Horne, Charles Loeser, Olga
Basilewskij, Arnold Böcklin, Lysine de Pilar Pilhau Rucellai, Roberto Longhi,
sir John Pope-Hennessy, sir Harold Acton, padre Vladimir Levickij, Nina
Harkevič, Maria Olsufieva Michahelles, Thayaht, Anna Banti, Oriana Fallaci,
Adriana Pincherle. (Firenze, via Senese 184).
2. I CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE DEMIDOFF CONSERVATI AL
MUSEO STIBBERT
Oggetti
straordinari come il grande tavolo in malachite ornato di bronzi dorati, i
camini in pietre dure e i candelieri acquistati da Frederick Stibbert dai
Demidoff, i ricchissimi principi russi proprietari di miniere di malachite che
vissero a lungo a Firenze, acquistando tra l’altro dai Savoia, nel 1872, la
tenuta di Pratolino. (Firenze, via
Federico Stibbert, 26)
3. IL COMPLETAMENTO DEI RESTAURI DELLA CHIESA DELLA
NATIVITÀ DI NOSTRO SIGNORE GESÙ E SAN NICOLA TAUMATURGO
Costruita
tra il 1899 e il 1903 per volere della granduchessa Marija Nicolajevna, figlia dello zar Nicola I.
Gli interventi riguarderanno in
particolare le icone di S. Andrea e
di S. Giovanni il Teologo, l’affresco
dell'Annunciazione nel nartece e il portone in ferro d’ingresso, opera delle
Officine Michelucci.
Monumento unico in
Europa, la Chiesa della Natività costituisce un prezioso e raro esempio di collaborazione tra
alcuni dei migliori artisti e artigiani russi e italiani. Se infatti le pitture
murali e le icone che adornano l'interno della Chiesa sono di artisti russi,
alcuni lavori murari, gli intagli e le decorazioni in maiolica sono opera di
maestranze italiane.
Il pregevole portale a due battenti
che conduce alla chiesa superiore è finemente lavorato in legno di noce, con
storie dell’Antico Testamento ed è opera di uno degli intagliatori più celebri
di metà Ottocento, Rinaldo Barbetti.
Le maioliche della Manifattura
Cantagalli decorano l’esterno della chiesa con le caratteristiche “squame”
in maiolica policroma delle cupole e le alte fasce marcapiano sulla facciata
principale. La struttura in ferro delle croci e l'elaborata cancellata che
delimita l'area della costruzione, ornata da aquile imperiali e dal giglio
fiorentino a sancire la collaborazione artistica russo-italiana, è opera invece
delle Fonderie Michelucci di Pistoia.
La Chiesa Ortodossa Russa rappresenta
una delle più alte manifestazioni della presenza russa nel capoluogo toscano ed è un
monumento storico, sottoposto alla tutela della Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico e Artistico della città di Firenze a cui compete l’Alta Sorveglianza e
la Direzione Artistica dei lavori di restauro conservativo del complesso architettonico.
(Firenze, via
Leone X, 8)
I RUSSI
A FIRENZE
L’arte,
la società e il clima mite di Firenze e della Toscana fin dall’inizio
dell’Ottocento esercitarono una forte attrattiva sulla comunità russa, che
scelse questa città e questa terra non solo come mèta prediletta dei suoi
viaggi, ma spesso per lunghi ricorrenti soggiorni o addirittura come propria
stabile residenza.
I
Demidoff, splendidi anfitrioni della società fiorentina nella grandiosa villa
di San Donato in Polverosa prima, in quella medicea di Pratolino poi come nelle
sale di palazzo Serristori, destinarono grosse somme di danaro per finanziare
grandi progetti di alcuni illustri monumenti fiorentini, come la facciata della
Cattedrale di Santa Maria del Fiore e quella della Basilica di Santa
Croce. Firenze li ricambiò intitolando a
loro la piazza affacciata sull’Arno dove fu collocato lo splendido monumento
dello scultore neoclassico Lorenzo Bartolini (1777-1850), dedicato dai figli al
padre principe Nicola Demidoff, ambasciatore a Firenze dello zar Alessandro I.
Personalità
artistiche di primo piano come Fëdor
Dostoevskij, Pëtr Il'ič Čajkovskij
e Lev Tolstoj - che, dopo aver
visitato la città in precedenza, pare si sia recato nel 1891 a Firenze per
partecipare ad un convegno sulla possibilità di fondere in una le varie chiese
cristiane - vi soggiornarono durante i loro viaggi per l’Europa.
Lo
stesso fecero tanti altri illustri immigrées:
gli scrittori Boris Zajcev, Vasilij Rozanov, Aleksej Tolstoj, Michail Osorgin,
i pittori Karl Brjullov, Ivan Ajvazovskij, l’architetto Vasilij Stasov, il
poeta simbolista Aleksandr Blok, lo storico dell’arte Pavel Muratov. Mentre in
anni più recenti, il poeta Iosif
Brodskij ed il regista Andrej
Tarkovskij hanno esaltato la città nelle loro opere. Una nutrita comunità
di anarchici come Michail Bakunin – cugino di Sofia Besobrasoff, moglie di
Angelo de Gubernatis – ed intellettuali esuli di ogni tempo - come il premio
Nobel per la Pace Andrej Sacharov che
ne ha ricevuto la “Cittadinanza Onoraria” nel 1989 - hanno trovato in Firenze
un approdo ed un luogo di elezione.
In poesia Puškin Pëtr Vjazemskij
compose nel 1834 una lirica intitolata Florencija
che ha come incipit l’esordio della Canzone di Mignon di Goethe: [Conosci tu
il paese. Là scorre l'Arno]. La lirica definisce Firenze la “favolosa città di
Flora”.
Alcuni,
come i conti Buturlin e i principi Demidoff, vi si fermarono per il resto della
loro vita; molti altri si imparentarono con le più importanti famiglie
dell’aristocrazia: Borghese, Corsini, Pandolfini, Pucci, Rucellai…
CATALOGO
Il catalogo della XXV edizione di
ARTIGIANATO E PALAZZO su questo tema è stato arricchito dai contributi originali
di:
Pasquale Q.
Terracciano, ambasciatore di ltalia
a Mosca
Andrea
Pessina, soprintendente
all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato
Lucia Tonini,
Università di Pisa
Michail Talalay, Accademia Russa delle Scienze di Mosca
Grazia Gobbi Sica, Presidente dell’Associazione Amici degli Allori
Enrico Colle,
Soprintendente al Museo Stibbert
Anne Worontzoff, rappresentante laica della Chiesa Russa Ortodossa di Firenze
Natalia Parenko, direttrice Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, sede di Firenze
Cecilie
Hollberg, direttrice della Galleria
dell’Accademia di Firenze
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