ELISABETH SMITH FRIEDMAN
PIONIERA DELLA CRIPTOANALISI NEGLI STATI UNITI: "LA DONNA CHE DISTRUGGEVA CODICI"
Era il 1917 e gli USA erano appena entrati nella Prima guerra mondiale. George Fabyan, il proprietario del laboratorio di Riverbank, assunse la donna per un progetto di ricerca: si trattava di dimostrare che le opere attribuite a Shakespeare erano state in realtà composte da un suo contemporaneo, il filosofo Francis Bacon, e che alcuni sonetti shakespeariani contenevano messaggi cifrati che provavano questa attribuzione.
Elizebeth aveva studiato letteratura ed era un'appassionata di Shakespeare, William aveva un dottorato in genetica ma ben presto si ritrovarono a passare dai sonetti all'analisi di codici militari spediti da Washington a Riverbank, l'unico laboratorio in grado di decodificare messaggi complessi, e di farlo per l'esercito degli Stati Uniti.
Fu in quel centro, che il talento della Smith iniziò a brillare.
La Smith iniziò a usare misure statistiche della frequenza delle lettere nelle varie lingue, per avere elementi di interpretazione in più: per esempio, poiché la E è la lettera più diffusa nell'alfabeto inglese, in una frase cifrata ad alto contenuto di F, la F poteva indicare la E. UIF (tre lettere, E finale) poteva significare THE, e così via.
Dopo la guerra, negli anni del proibizionismo, Elizebeth fu assunta dalla Marina degli Stati Uniti, dove le sue abilità di criptoanalisi servirono a monitorare il contrabbando, il traffico di droga e altre attività illecite. Nel 1931, l'unità da lei comandata intercettò e decifrò centinaia di radiomessaggi che bloccarono alcuni componenti della banda di Al Capone. Durante la Seconda guerra mondiale, Elizebeth riuscì a decodificare i messaggi di una rete di spie naziste che cercava di fomentare una rivoluzione in Sud America, con lo scopo di attaccare gli Stati Uniti.
In quegli anni anche altre figure femminili esperte di criptoanalisi cominciavano ad emergere. L'esercito e la marina USA assoldarono migliaia di giovani donne esperte in matematica, logica e lingue straniere, che arrivarono a decifrare codici complessi, inclusi alcuni messaggi della marina giapponese. Spesso descritte come "ingranaggi" di un meccanismo collettivo, in alcuni casi si distinsero in risultati e posizioni di rilievo.
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