"La vita non è aspettare che passi la tempesta
ma imparare a ballare sotto la pioggia"

"Semmai" di Alessandro Bonanni - Europa Edizioni
Presentazione e reading
Firenze, 23 Febbraio 2016


ospita la presentazione l' Associazione
AGATA SMERALDA - Firenze

INTERVENGONO:
Maria Cristina Ormi, Associazione Agata Esmeralda,
Simona Poli, "Sandro, amico scrittore"
Paolo Marini, "La poetica di Bonanni"

Reading:
Irene Barbugli
Intermezzi musicali dai violini di: Benedetta e Sara

Cestisti e mastri biscottai:
Eva e Giovanni






Ti aspettavo


Ti aspettavo
ignaro
se saresti giunta,
ma continuavo
ad aspettarti
puntiglioso o incosciente.

Per questo
non ho mai chiuso
a chiave la porta,
pur difeso
nel bozzolo stretto
di una solitudine dolce
piena di cose e persone
comunque, alla fine,
vuota.


Paziente aspettavo
il miracolo
di svegliarmi farfalla
nel tuo nido caldo
dal sapore antico
conosciuto e segreto.

Adesso affogo
felice
nei laghi mossi
dei tuoi occhi lunghi
mentre le dita
imparano di nuovo
la strada
nel desiderio sorpreso,
non pago.

Fermati nuvola,
calmati onda,
riposati vento;
la mia vela
ha trovato
il porto.

M. m. M.



Gemelli

Venere e Saturno sono in crescente sestile. La vita ti sorride nelle piccole cose. Passata la tempesta, adesso godi del profumo dei fiori di melo. Investi sull'amore che paziente ti respira accanto, concedigli ardimento e carezze amorose. Trova l'avventura nel consueto, l'ebrezza nel talamo sacrale. Scopriti fedele alle promesse a suo tempo sancite.
Perle insperate si celano dentro al solito scrigno.



Ora che ci sei



Ora che ci sei
il cielo ha meno nuvole,
l’acqua zampilla
ora che ci sei,
e sotto la fronda del tempo
si acquieta
la mia impazienza,
e il bambino di ieri
continua a fare i balocchi
per il bimbo che domani
verrà.


Intermezzo dal violino di
Benedetta



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RIMA


Sono quello che vorrei
sono quello che potrei
essere stato prima
ma la vita fa la rima


Intermezzo dal violino di
Sara



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BRICIOLE


Mendico stanco
briciole
del tuo poco,
operoso tempo
per farne pane ieri
oggi
solo resti
per formiche



Sette anni


Acquazzoni improvvisi
sbatacchiano la nostra quiete,
non piovono lacrime
solo silenzi fradici,
tu che mi giri le spalle
e ti trucchi veloce
allo specchio del tempo
bella nella rinnovata snellezza
dei fianchi.

Io che ti osservo
come spettatore guardingo
del prodigio
che si ripete ogni notte
quando, stringendomi,
ripeti la magica frase
che annulla
la distanza del giorno,
il nostro oscillare
su piani inclinati diversi.


Confido in quell’abbraccio
che pretendo per sempre,
e quando l’uggia notturna
mi sveglia
bacio di soppiatto
il tuo sorriso di fata
così inconsapevole e pieno,
e ritorno felicemente
ad essere uomo.

Amori, affetti, amici, festeggiamenti















Foto by: Carlo Tognozzi Moreni
Content Curation by Claudia Rusconi
Booklet made with Papermine https.//papermine.com

Alessandro Bonanni



Semmai