Raperonzolo

Racconto dei fratelli Grimm
Illustrato e adattato da Izaskun Ruiz Egea


C'era una volta...



...un uomo e una donna che da molto tempo desideravano invano un bimbo. Finalmente la donna scoprì di essere in attesa.

Sul retro della loro casa c'era una finestrella dalla quale si poteva vedere nel giardino di una maga, pieno di fiori ed erbaggi di ogni specie. Nessuno, tuttavia, osava entrarvi.

Un giorno la donna stava alla finestra e, guardando il giardino vide dei meravigliosi raperonzoli in un'aiuola. Subito ebbe voglia di mangiarne e, siccome sapeva di non poterli avere, divenne magra e smunta a tal punto che il marito se ne accorse e, spaventato, gliene domandò la ragione.

– "Ah! Morirò se non riesco a mangiare un po' di quei raperonzoli che crescono nel giardino dietro casa nostra."




L’uomo, che amava la propria moglie, pensò fra sé:
“Costi quel che costi, deviriuscire a portargliene qualcuno.”

Così, una sera, scavalcò il muro, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò a sua moglie.

La donna si preparò subito un’insalata e la mangiò con avidità.





Ma i raperonzoli le erano piaciuti a tal punto che il giorno dopo la sua voglia si triplicò.
L’uomo capì che non si sarebbe chetata, così penetrò ancora una volta nel giardino.

Ma grande fu il suo spavento quando si vide davanti la maga che incominciò a rimproverarlo aspramente per aver osato entrare nel giardino a rubarne i frutti. Egli si scusò come poté‚ raccontando delle voglie di sua moglie e di come fosse pericoloso negarle qualcosa in quel periodo.

Infine la maga disse:
– "Mi contento di quel che dici e ti permetto di portar via tutti i raperonzoli che desideri, ma a una condizione: mi darai il bambino che tuamoglie metterà al mondo."

Impaurito, l'uomo accettò ogni cosa e quandosua moglie partorì, subito comparve la maga, diede il nome di Raperonzolo alla bimba e se la portò via.


Raperonzolo divenne la più bella bambina del mondo, ma non appena compì dodici anni, la maga la rinchiuse in una torre alta alta che non aveva scala né porta, ma solo una minuscola finestrella in alto.

Quando la maga voleva salirvi, da sotto chiamava:
–"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli."
Raperonzolo aveva infatti capelli lunghi e bellissimi, sottili come oro filato.

Quando la maga chiamava, ella scioglieva le sue trecce, annodava i capelli in alto, al contrafforte della finestra, in modo che essi ricadessero per una lunghezza di venti braccia, e la maga ci si arrampicava.






Un giorno un giovane principe venne a trovarsi nel bosco ove era la torre, vide la bella Raperonzolo alla finestra e la udì cantare con voce così dolce che tosto se ne innamorò.

Egli si disperava poiché la torre non aveva porta e nessuna scala era alta a sufficienza. Tuttavia ogni giorno si recava nel bosco, finché‚ vide giungere la maga che così parlò:
– "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"

Così egli capì grazie a quale scala si poteva penetrare nella torre. Si era bene impresso nella mente le parole che occorreva pronunciare, e il giorno seguente, all'imbrunire, andò alla torre e gridò:
– "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!"



Ed ecco, ella sciolse i capelli e non appena questi toccarono terra
egli vi si aggrappò saldamente e fu sollevato in alto.



Raperonzolo da principio si spaventò, ma ben presto il giovane principe le piacque e insieme decisero che egli sarebbe venuto tutti i giorni a trovarla.

Così vissero felici e contenti a lungo, volendosi bene come marito e moglie.



La maga non si accorse di nulla fino a quando, un giorno, Raperonzolo prese a dirle:
– "Ditemi, signora Gothel, come mai siete tanto più pesante da sollevare del giovane principe?"
- "Ah, bimba sciagurata!" replicò la maga, "cosa mi tocca sentire!"

Ella comprese di essere stata ingannata e andò su tutte le furie. Afferrò allora le belle trecce di Raperonzolo, le avvolse due o tre volte intorno alla mano sinistra, prese le forbici con la destra e "zic zac," le tagliò.

Indi portò Raperonzolo in un deserto ove ella fu costretta a vivere miseramente. La stessa sera del giorno in cui aveva scacciato Raperonzolo, la maga legò le trecce recise al contrafforte della finestra e quando il principe giunse e disse:
– “Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli!” ella lasciò cadere a terra i capelli. Come fu sorpreso il principe quando trovò la maga al posto dell’amata Raperonzolo!
– “Sai una cosa?” disse la maga furibonda “per te, ribaldo, Raperonzolo è perduta per sempre!”






Alcuni anni più tardi, capitò nello stesso deserto in cui Raperonzolo viveva . La sua voce gli parve nota, e nello stesso istante anch’ella lo riconobbe e gli saltò al collo.

Portata nel suo regno, dove fu accolta con grande gioia, vissero molti anni felici e contenti...



...Fine


Raperonzolo

Racconto dei fratelli Grimm

Illustrazioni, animazioni e adattamento
di Ruiz Egea Izaskun







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